A cura di Maurizio Scudiero

La Fondazione Dino Zoli Arte Contemporanea, di concerto con il Comune di Forlì, apre al pubblico e avvia la propria attività nel panorama dell’arte moderna e contemporanea, con la mostra “Baldessari e Depero. Futurismi a confronto”, a cura di Maurizio Scudiero, dedicata al movimento d’avanguardia che ha influenzato moltissimi artisti nel corso del XX secolo.
La mostra, che ha ottenuto il patrocinio della Regione Emilia Romagna, della provincia di Forlì Cesena e del Comune di Forlì, anticipa le celebrazioni dedicate al movimento fondato da F.T. Marinetti e del quale il 20 febbraio del 2009 ricorre il centenario. Celebrazioni che coinvolgeranno la Fondazione Dino Zoli Arte Contemporanea anche con le due successive esposizioni, legate ad artisti o movimenti culturali che, in modo diretto o indiretto, hanno dedicato un corpus importante dei loro lavori o hanno le proprie radici nel Futurismo: Mario Schifano e alcuni artisti del Gruppo Forma 1.
L’esposizione “Baldessari e Depero. Futurismi a confronto” si concentra su un inedito confronto e propone una riflessione sull’opera di due artisti che hanno diversamente interpretato l’idea del Futurismo. Due autori che, in questi ultimi anni, hanno dimostrato di essere presi sempre più in considerazione sia dalla critica specialistica sia dal pubblico.
Fortunato Depero da una parte e Roberto Marcello Baldessari dall’altra: due personalità e due concezioni del Futurismo quasi agli antipodi.
Depero fu seguace di Balla e quindi del Futurismo analogico romano, della ricostruzione futurista dell’universo e dell’apertura alle arti applicate. Depero sperimenta l’astrazione analogica e poi, mutuandola, fa sua la pratica delle tinte piatte, che abbandona solo nei primi anni Venti quando confluisce nell’area dell’arte meccanica, che necessita appunto di una pittura plastico-dinamica.
Baldessari fu invece attento studioso del Futurismo analitico di Boccioni e poi frequentatore, a Firenze, degli ambienti post-Lacerbiani dove, compagno d’avventura di Primo Conti ed Emilio Notte, assunse nel suo Futurismo le tematiche vernacolari di Rosai. A Boccioni si riferisce dunque Baldessari, che proprio dal lavoro analitico sul volume, dalle linee forza e dal fraseggio cromatico post-divisionista costruisce poi la sua cifra stilistica, sempre caratterizzata da un notevole geometrismo anche allorquando, nella sua fase più matura, rientra in un figurativismo cubo-futurista.
Una mostra, dunque, che mette a confronto le due anime del Futurismo e vive del continuo fraseggio tra queste due poli, posti non in contrapposizione (Depero da una parte e Baldessari dall’altra), ma anzi in rapporto dialogico tematico e cromatico, con l’intento di dar vita a un continuo raffronto stilistico tra i due artisti , emblematici della polifonia concettuale e stilistica del Futurismo.
La mostra propone una selezione di circa ottanta opere di grande qualità ed impatto visivo, provenienti da varie istituzioni pubbliche, fra cui il Mart e i Musei Civici di Rovereto, il Magi di Cento, dalla Regione Autonoma Trentino Alto-Adige e da gallerie e collezioni private italiane ed europee.
Il percorso espositivo consente di percepire la grandezza e l’importanza dei due artisti attraverso comparazioni tematiche ovvero scoprendo come i due artisti hanno affrontato, rispettando i propri codici espressivi, temi analoghi nonché i cambiamenti stilistici dei due esponenti del Futurismo: le opere in mostra coprono un arco temporale che si estende dalla metà degli anni Dieci del XX secolo, per entrambi i pittori, fino agli anni Trenta per quanto riguarda Baldessari, prolungandosi fino a metà del secolo per quanto concerne l’attività di Depero.
La data di nascita del Futurismo è segnata dal Manifeste du Futurisme, pubblicato da Tommaso Marinetti su Le Figaro il 20 febbraio 1909. Sulla scia del movimento letterario, sotto la guida dello stesso Marinetti, un gruppo di pittori lanciò a Milano, nel febbraio dell’anno successivo, il Manifesto dei pittori futuristi e nell’aprile successivo il Manifesto tecnico della pittura futurista, firmato da Boccioni, Carrà, Balla, Severini e Russolo. La prima caratteristica della pittura futurista fu l’abolizione, nell’immagine, della prospettiva tradizionale, a favore del moltiplicarsi dei punti di vista che esprimano con intensa emozionalità il suo dinamico interagire con lo spazio circostante.
La morte di Boccioni nel 1916 e il contemporaneo passaggio di Carrà e Severini a soluzioni vicine al Cubismo determinarono lo scioglimento del gruppo milanese e il trasferimento a Roma del centro di gravitazione del movimento, con la conseguente nascita del Secondo Futurismo. Attorno a Marinetti si riunì un gruppo di artisti che nel 1929 firmarono anche il Manifesto dell’aereopittura, per mezzo della quale si aveva una sintesi pittorica di sensazioni collegate al volo. Tra questi vi erano Prampolini, Depero, Cangiullo, Zatkova e ancora Balla, assertori della necessità, per l’arte futurista, d’una progettazione totale e d’una più concreta interazione con la realtà. Momenti di adesione a questa poetica futurista sono rilevabili anche nell’opera di artisti come Soffici, Rosai, Funi, Morandi e Baldessari.
La mostra è corredata da catalogo, pubblicato da Carlo Cambi Editore, a cura di Maurizio Scudiero, curatore dell’esposizione, e di Maurizio Vanni, direttore della Fondazione Zoli che per la mostra ha curato il progetto museologico.

Maurizio Scudiero
Architetto e storico dell’arte moderna (Rovereto, 1954).
Ha studiato Arte Moderna con Mario de Micheli ed Estetica con Dino Formaggio, interessandosi particolarmente alle avanguardie storiche del novecento e soprattutto al Futurismo, nell’ambito del quale è divenuto specialista dell’opera di Fortunato Depero, R.M.Baldessari, Renato Di Bosso, Ivano Gambini e altri. Si interessa inoltre anche alla letteratura d’avanguardia russa, allo studio della grafica delle avanguardie storiche, dal Costruttivismo alla Bauhaus e alla storia del manifesto italiano sul quale ha curato alcune mostre tematiche in Italia e negli Stati Uniti. Ha organizzato oltre centocinquanta mostre in musei e gallerie private, in Italia, Europa, Russia, e Stati Uniti, e ha pubblicato oltre 200 tra libri, cataloghi e pubblicazioni di critica d’arte e grafica applicata.
Ha tenuto conferenze al Centre Pompidou, Parigi; al Museo di Arte Moderna, Bellinzona (CH); al Centro Arteleku, San Sebastian (E); al Bröhan Museum, Berlino; al Mart, Rovereto, ecc.Sta preparando mostre sul Futurismo in Italia, Spagna, Olanda e Stati Uniti.
E’ stato membro del comitato scientifico del Wolfsonian Institute di Miami ed è ora consulente della Yale University di New Haven, CT. Scrive sulla pagina culturale de “Il Giornale” di Milano.

Roberto Marcello (Iras) Baldessari
Innsbruck, 1894 – Roma, 1965
Pittore e incisore, vive con la famiglia a Rovereto. Studia all’Accademia di Belle Arti di Venezia ed è allievo dell’incisore Brugnoli. Nel 1915 si trasferisce a Firenze, dove ha i primi contatti con gli artisti del Futurismo toscano, raccolti intorno alla rivista Lacerba: Ottone Rosai, Emilio Notte, Achille Lega, Primo Conti. Nel 1919 partecipa alla Grande Esposizione Nazionale Futurista alla Galleria Centrale di Milano, poi a Genova e a Firenze. Nel 1921 espone nella rassegna dei futuristi italiani presso la Galerie Reinhardt di Parigi. Durante i suoi frequenti viaggi in Europa viene a contatto con le varie avanguardie. La sua amicizia con Kurt Schwitters influisce sulle sue scelte artistiche, spingendolo all’astrattismo e all’uso del collage dadaista. Già dal 1923 realizza opere che anticipano nel soggetto l’aeropittura, quali Alta Velocità, Spirale tricolore su Roma, Paracadutisti + viveri, Vetta Spaziale, Astrattismo spaziale. Nel 1926 ha una prima mostra personale alla Casa d’Arte Bragaglia a Roma. Tra il 1930 e il 1935 soggiorna lungamente in Svizzera, Francia e Germania. Partecipa alle esposizioni di aeropittura di Berlino e di Amburgo nel 1934, alla Biennale di Venezia dello stesso anno e alla Quadriennale di Roma del 1935. Nel 1940 si stabilisce definitivamente a Rovereto. Nel dopoguerra espone alla rassegna Futurismo e Pittura Metafisica del 1950 a Zurigo; ha una mostra personale alla Pinacoteca Civica di Rovereto nel 1965.
Fortunato Depero
(Fondo, 1892 – Rovereto, 1960)
Nato a Fondo nel 1892, Fortunato Depero si trasferisce con la famiglia a Rovereto dove frequenta la Scuola Reale Elisabettina. Respinto all’esame di ammissione all’Accademia di Belle Arti di Vienna, inizia a lavorare come scultore. Si trasferisce a Roma nel 1913 e conosce Balla, Cangiullo, Marinetti e Sprovieri. Nel 1915 pubblica con Giacomo Balla la Ricostruzione Futurista dell’Universo, manifesto che apre una nuova stagione del Futurismo, proponendo una fusione delle diverse arti e un maggior coinvolgimento dell’arte nella vita. Nel 1916 riceve nel suo studio romano l’impresario dei Balletti Russi, Sergeij Diaghilev e, in seguito a quell’incontro, gli vengono commissionati costumi e scenografia per il balletto Le chant du rossignol di Igor Stravinskij, balletto che non verrà rappresentato. In quel periodo Depero incontra anche il ballerino Massine, il poeta Cocteau e molti artisti, fra cui Picasso, Larionov e la Gontcharova. Nel 1917 prepara anche spettacoli teatrali e nel 1918, in collaborazione con Clavel, rappresenta a Roma i Balli Plastici, uno spettacolo di marionette composto da cinque azioni, musicate da Casella, Malipiero, Bartok, Tyrwhitt. Nel 1919 apre a Rovereto la “Casa d’Arte Depero” nella quale vengono prodotti oggetti d’arte applicata, tarsie in panno e collages. Nel medesimo periodo realizza anche decorazioni e arredamenti d’interni, come quella del Cabaret del Diavolo. Nel 1925 rappresenta l’Italia all’Esposizione Internazionale di Parigi insieme a Prampolini e a Balla. Due anni dopo pubblica Depero-Dinamo Azari (libro imbullonato), primo esempio di libro-oggetto futurista. Nel settembre del 1928 va a New York, dove conduce un’attività intensa nei settori della scenografia teatrale e della pubblicità. Nel 1930 torna in Italia, fonda e dirige la rivista Dinamo, pubblica le Liriche radiofoniche e partecipa a numerose mostre nazionali ed internazionali. Del 1940 è l’autobiografia Fortunato Depero nelle opere e nella vita. Nel 1948 si trasferisce di nuovo negli Stati Uniti, dove cerca di pubblicizzare un nuovo materiale da lui utilizzato, il buxus, e allestisce due personali a New York. Nel 1956 completa la decorazione della Sala del Consiglio Provinciale di Trento e l’anno seguente, in collaborazione con il Comune di Rovereto, realizza la Galleria Permanente e Museo Depero, istituzione che oggi conta più di 3.000 fra dipinti e disegni, circa 7.500 manoscritti e una ricca biblioteca sul Futurismo. L’artista muore nel 1960.

Elenco delle Opere

Fortunato Depero

Cavallo che passa – (verso dell’opera Testa leonina. Fiera umana) – 1920, Olio su tela, cm. 78×79 – Mart, Rovereto
Proiezioni Crepuscolari – 1926,Olio su tela, cm 83×74 – Mart, Rovereto
Il Legnaiolo – 1926-31, Olio su cartone, cm 64,5 x 93 – Mart, Rovereto
Alto paesaggio d’acciaio, alba e tramonto sulle alpi – 1927, Olio su tela, cm 90×132 – Mart, Rovereto
Innaffiatori di New York – 1934, Olio su tavola, cm 99×68 – Mart, Rovereto
Simultaneità metropolitane – 1946, Olio su tavola, cm 93,5 x 105,5 – Mart, Rovereto
Mulatto di New York, Harlem – 1945, Olio su tavola, cm 46×37 – Mart, Rovereto
Capogiro – 1953, Olio su tavola, cm 68.5 x 98.5 – Mart, Rovereto
Teste e bastoni (Bastoni e bastonati) – 1950, Olio su tavola, cm 150×95 – Mart, Rovereto
Teste più travi – 1952, Olio su tavola, cm 95×80 – Mart, Rovereto
La rissa rustica – c. 1936 (retro di dipinto decorativo) – Mart, Rovereto
Riesumazioni alpine (Bevitore d’Anacapri) – 1921/23, olio su tela – 160 x 150 cm – MAGI, Museo d’arte delle Generazioni Italiane
Ritmi di ballerina+clown – 1914, olio su tavola, 70 x 100 c – Collezione Privata
Balli plastici – 1918, olio su tela, 100 x 70 cm – Collezione Privata
Subway – 1930, tempera e inchiostro su carta – Collezione Privata
Tarantella – 1918, tarsia di tessuti – 78 x 77 cm – Galleria Arte Centro
Cronaca di un delitto – 1922/23, olio su tela – 65 x 95 cm – Galleria Arte Centro
Campari. Squisito al selz – 1926, collage – 71 x 96,5 cm – Galleria Arte Centro
Natura morta-accesa – 1936, olio su tela, 99,3 x 73 cm – Galleria Arte Centro
Ciociara – 1919 – olio su tela – 100 x 70 cm – Collezione Privata
Ritratto psicologico dell’aviatore Azari – 1922, olio su tela cm 136,5 x 93 – Collezione Privata I
Lettrice e ricamatrice automatiche – 1920/22 olio su tela – 66 x 82,5 cm – Collezione Privata
I cavalieri – 1927 – tarsia di stoffe colorate – 102 x 210 cm – Collezione Privata
Coleotteri veneziani – 1924 – tarsia di stoffe, 130 x 140 cm – Collezione Privata
Doppia aratura – 1927 – tarsia di stoffe, 110 x 100 cm – Cassa Rurale di Rovereto
Rito e splendori d’osteria – 1944 – olio su tela, 120 x 82 cm – Cassa Rurale di Rovereto
Fortunato Depero – Iride nucleare di gallo – 1950 – olio su tavola, 75 x 59 cm – Cassa Rurale di Rovereto
Tornio e telaio – 1949 – olio su tavola, 75 x 104 cm – Regione Autonoma Trentino Alto Adige
Polenta a fuoco duro – 1950, olio su tavola, cm 60 x 90 – Regione Autonoma Trenitino Alto Adige
Colpo di vento – 1947 – olio su tavola, 42 x 45 cm – Collezione Privata
Incontro notturno – 1947 – olio su tavola, 54 x 55 cm – Banca di Trento e Bolzano
Donna di pietra – 1917 – olio su tela, 83 x 47,5 cm – Farsetti Arte
Gara ippica tra le nubi – 1924 – olio su tela, 112 x 125 cm – Collezione Privata
Elasticità di gatti – 1936/39 – olio su tela, 84 x 107,5 cm – Collezione Privata
Ciz Ciz Guaglia – 1915 – collage di carte colorate su cartone – 49,5 x 69,5 cm – Fonta d’Abisso Arte
Mucca+Cittadino – 192/27 – tarsia di stoffe colorate, 89 x 102 cm – Fonta d’Abisso Arte
Coleottero veneziano – 1944 – olio su tavola, 35 x 45 cm – Fonta d’Abisso Arte

Roberto M. Baldessari

Donna + pesci rossi – 1918, Olio su tela, cm 80×60 – Mart, Rovereto
Donna che si pettina – 1919, Olio su tela su multistrato, cm 36×26 – Mart, Rovereto
Raccolta delle olive, 1920, Olio su cartone, cm 95×73 – Mart, Rovereto
Giocatori di domino, 1921, Olio su tela, cm 74×100 – Mart, Rovereto
Paesaggio con ponte di ferro (La Sprea Berlino) – 1922, Olio e collage su tela, cm 49×35.5 – Mart, Rovereto
Luna ( ritratto del Duce) – 1934, Olio su tela, cm 90×11 – Mart, Rovereto
Donna alla toilette – 1918, olio su cartone, 43,5 x 30 cm – Museo Civico, Rovereto
Marzocco – 1918, tecnica mista, 44 x 32 cm – Museo Civico, Rovereto
Treno dei feriti – 1918, olio su tela, 70 x 150 cm – Museo Civico, Rovereto
Pattuglia grigio-verde – 1918 – olio su tela – 80 x 65 cm – Museo Civico, Rovereto
Ponte sul Tevere – 1919 – olio su tela – 70 x 150 cm – Museo Civico, Rovereto
Bevitore sotto lucerna – 1920 – olio su tela – 80 x 60 cm – Museo Civico, Rovereto
La Femme nue – 1921- olio su tela – 70 x 80 cm – Museo Civico, Rovereto
Pattuglia grigio-verde -1918 – olio su tela – 80 x 65 cm – Museo Civico, Rovereto
Rosso Venezia – 1924 – olio su tela – 57 x 32 cm – Museo Civico, Rovereto
Salotto giapponese-1918, olio su tela – 120 x 80 cm – Collezione Provata
Donna con fiori rossi – 1918 – olio su cartone – 59 x 52,5 cm – Galleria Arte Centro
Donna + Luci [Ritratto di signora] – 1917/18, olio su cartone – 70 x 56 cm – Collezione Privata
Scomposizione di ciclista – 1915 c. – olio su tela – 70 x 67 cm – Collezione privata
Treno in corsa – 1916 c. – pastello – 60 x 50 cm – Collezione privata
Testa + Luci [di Caffé] – 1916, olio su tela – 45 x 35 cm – Collezione Privata
Fanali futuristi – 1918/20. – olio cartone – 43,7 x 36 cm – Collezione Privata
Donna + Finestra – 1916 – olio su tela – 80 x 65 cm – Collezione Privata
Chanteuse – 1916 c. – olio e collage su tela – 55 x 35 cm – Collezione Privata
Osteria toscana – 1917 – olio su tela – 80 x 90 cm – Collezione Privata
Teatro spaziale – 1919 c. – olio su tela – 39,5 x 50 cm – Collezione Privata
Autoritratto+Ballerine – 1919 c., olio su tela su tavola, cm 55,5 x 45 – Collezione Privata
Berlino Notte – 1922 – collage e gouache su carta – 47,5 x 29,5 cm – Collezione Privata
Dada – 1923 – collage e gouache su carta – 41,5 x 30 cm – Collezione Privata
Spirale tricolore su Roma – 1923 – olio su tela – 100 x 80 cm – Collezione Privata
La Gargotte du Port – 1919 – olio su tela – 178 x 86 cm – Collezione Privata
Simultaneità – 1915 – pastello su cartone – 56 x 90 cm – Cassa Rurale di Rovereto
Simultaneità – 1917 – olio e collage su tela – 55 x 35 cm – Cassa Rurale di Rovereto
Sintesi cosmica – 1934 – olio su tela, 70 x 100 cm – Banca di Trento e Bolzano
Tram+Strada – 1915/16 – pastello su cartone, 50 x 58,5 cm – Collezione Privata
Treno alla stazione di Lugo – 1916–pastello su cartone, 70×100 cm – Collezione Privata
Blu café – 1918 c. – olio su cartone, 40 x 50 cm – Collezione Privata
Lucienne – 1919 – olio su tela, 100 x 70 cm – Collezione Privata
Riflessi su paese (Romagna) – 1917 c. – olio su cartone, 56 x 54,5 cm- Collezione Privata

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