Donna e generale
Dimensioni 97x130 cm
Luogo di conservazione Fondazione Dino Zoli
Tecnica Tecnica mista su tavola

BIOGRAFIA DI ENRICO BAJ

Nato a Milano nel 1924, artista versatile e tra i più importanti dell’arte italiana del Novecento. Studia all’Accademia di Brera e si laurea in legge, per poi recarsi a Parigi ed in Belgio per avvicinarsi e conoscere i movimenti avanguardisti. È tra i protagonisti dell’arte degli anni Cinquanta e Sessanta accanto a Fontana, Manzoni, Klein e agli esponenti del Nouveau Réalisme. La sua prima personale è alla Galleria San Fedele a Milano nel 1951, anno in cui fonda il Movimento dell’Arte Nucleare. Nel 1957 redige il manifesto “Contro lo stile’’, un virulento attacco al formalismo e la sua serialità con il quale combatte la sua personale crociata contro gli stereotipi e denuncia la volgarità della società, polemica che sfocia nella realizzazione dei suoi famosi collage, caratterizzati dai materiali più disparati come passamanerie, medaglie e bottoni, che hanno un sapore dissacratorio e grottesco. All’inizio degli anni Sessanta è a Parigi dove espone ed entra a far parte del Collegio Patafisico. Si presenta alla Biennale di Venezia del 1966 e partecipa alla XIII Triennale. La sua personale vena polemica che caratterizza tutta la sua produzione artistica e letteraria continua anche negli anni Ottanta prendendo di mira le nuove tecnologie e non esitando ad attaccare il consumismo e la schiavitù dettata dai prodotti industriali. Abile incisore, Baj ha lavorato sui testi di poeti e scrittori corredando i libri con stampe e multipli da Lucrezio a Tacito fino a Lewis Carrol, André Breton, Edoardo Sanguineti, Roberto Sanesi, Umberto Eco, Alda Merini. La vena polemica percorre anche la produzione degli anni Novanta, a cui appartengono le Maschere tribali, totem del primitivismo agognato da una società che ha perso i suoi valori. Muore a Varese nel 2003.

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