Nature morte Au pichet
Dimensioni 70x55 cm
Luogo di conservazione Fondazione Dino Zoli
Tecnica Olio su tela

BIOGRAFIA DI ALBERTO MAGNELLI 

Nato a Firenze nel 1888, si forma fin da giovanissimo come autodidatta frequentando il gruppo futurista del capoluogo toscano. La prima grande tappa del suo percorso artistico e di vita avviene a Parigi, nel 1914, insieme all’amico Aldo Palazzeschi dove conosce Apollinaire, Picasso, Léger, Matisse e Delaunay. Questi incontri sono per lui un punto di svolta: si avvicina infatti sempre più ad una pittura astratta, influenzato inizialmente dal Cubismo orfico di Delaunay e poi da Kandinsky. Fino agli anni Trenta Magnelli alterna periodi in cui la sua produzione è spiccatamente astratta a periodi in cui si dedica a realizzare rappresentazioni figurative aventi come soggetti soprattutto paesaggi e nature morte. È del 1931 una delle sue serie pittoriche più celebri, “Le Pietre’’, che evoca l’esplosione della materia, ispirandosi fortemente alle cave di marmo di Carrara. Da metà degli anni Trenta si dedica esclusivamente ad una pittura astratto-geometrica, incentrata sul rapporto ed il gioco tra elementi lineari ed elementi cromatici. Espone al Palazzo delle Belle Arti di Bruxelles nel 1954 ottenendo il “Prix de la Critique” e nel 1956 partecipa alla Biennale di San Paolo in Brasile dove gli viene assegnato il “Primo Gran Premio per la Pittura Straniera’’. Partecipa inoltre alle più importanti rassegne internazionali di arte astratta nonché alla Biennali di Venezia, Quadriennali di Roma e Documenta di Kassel. Considerato uno dei capiscuola dell’Astrattismo europeo, muore a Meudon in Francia, il 20 aprile del 1971.

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