Le opere di Andrea Cereda [Lecco, 1961] sono caratterizzate da una preponderante presenza meccanica, artificiale in senso lato, poiché chiaramente generate dalla mano dell’uomo, qui si vuole sottolineare il loro aspetto quasi alieno, di imitazione tecnica della natura attraverso modalità inconsuete. Si intende un recupero artigianale, umano, empatico, di materie anonime, fredde ed industriali. Elementi già esistiti — che hanno, però, esaurito la loro funzione — ma mai vissuti, possono finalmente ri-nascere attraverso la mano dell’artista.

L’atto creativo deriva dalla ricerca duratura che Cereda pone al centro del suo lavoro, ossia l’uomo. Intende, infatti, instaurare un rapporto, un dialogo non fra sé e il fruitore, ma fra quest’ultimo e la sua opera. Come un demiurgo che conferisce ordine al mondo, restando nella penombra, egli vivifica la materia prima secondaria, affinché l’uomo possa viverla e sperimentarla, confrontandosi con essa.

Il materiale in questione non è altro che lamiera, di per sé, allo stato “grezzo”, metafora dell’uomo. L’artista utilizza lamiere provenienti da bidoni e barili di recupero, caratterizzate dai segni di unesistenza precedente e per questo uniche e irripetibili nella loro singolarità. Proprio come gli esseri umani, il loro vissuto — precedente all’intervento artistico – racconta una storia già in parte scritta, narra la loro vita passata: il tempo trascorso in un deposito o all’aria aperta, la ruggine che ne ha corroso alcune parti, i segni di bruciatura e così via.

In Mail Delivery Failure il trascorso dei materiali si traduce diversamente, come un abbandono fisico, virtuale e sentimentale. Il titolo deriva da un errore che ricorre quando si invia una mail allindirizzo sbagliato e questa non viene recapitata: nell’opera di Cereda, l’invio non riuscito assume un’ulteriore sfumatura, diventando sinonimo di messaggi mai arrivati o mai partiti e di comunicazioni fraintese, percepite diversamente da come immaginato dal mittente. Dal punto di vista grafico, l’opera è parlante: i segmenti di lamiera scelti presentano abbreviazioni e parole interrotte, che formano una frase sospesa, ma dal significato intuibile. In questa poesia visiva semi-criptata, emerge una lettera scritta a mano, tormentata, non si sa se volutamente dall’autore o involontariamente dalle vicissitudini che ha attraversato dopo essere stata scritta.

Il messaggio finale — in questo caso pervenuto — si rivela al fruitore: il mezzo è il messaggio.

 

di Giulia Andrea Gerosa

 

In mostra:

Mail delivery failure, 2014
lamiere e filo di ferro
dimensioni variabili

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