L’armonia metamorfica libera il significato della materia, organica e inorganica, mettendo in evidenza l’interdipendenza tra l’uomo e la natura. Intrisa di valori ambientali, la produzione artistica di Francesca Pasquali [Bologna, 1980] emerge come una potente testimonianza di creatività e impegno verso la sostenibilità. L’utilizzo ripetuto dei materiali di recupero, come tubi di cartone, fibre tessili o elementi in plastica, conferisce una nuova vita ad oggetti quotidiani mediante un processo di trasformazione e ricontestualizzazione. Tessere di un mosaico ecologista, ogni elemento viene riprodotto all’infinito per creare suggestioni estetiche e composizioni di forme archetipe riscontrabili in natura.

Trame organiche che svestono e rivestono lo spazio, Plot rappresenta la capacità del tessuto di sconfinare dai suoi limiti superficiali, invadendo l’ambiente e plasmando l’architettura stessa. Progetto attuato con il sostegno di Fondazione Dino Zoli e di Consorzio Italiano Detox e TerraMedia – a cura di Davide Sarchioni – importanti testimoni del determinante dialogo tra le istituzioni e l’artista. Pasquali offre al pubblico un prodotto astratto e partecipativo ottenuto tramite intrecci di fibre naturali assemblati in collaborazione con lAccademia di Moda e Costume di Roma e Milano. Le ramificazioni ad uncinetto idealizzano delle braccia che non alterano la conformazione e natura del materiale.

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L’installazione è contraddistinta da una lirica sensibilità nei confronti della mimesis organica, diventando passaggio e paesaggio dal quale scaturisce un percorso empatico e multisensoriale in grado di riattivare i sensi del corpo umano. Udito, olfatto, tatto, vista, saranno i coefficienti stimolati nella reazione psicofisica dell’osservatore mediante il soffice profumo del cashmere; il flebile rumore delle macchine da cucire; il fragile tocco della lana e l’accattivante video che suggella la testimonianza del processo di realizzazione dell’opera.

Questo coinvolgimento attivo amplifica l’esperienza estetica e la riflessione sul significato delle forme organiche create dall’artista. L’artista offre al pubblico una lente attraverso cui osservare la realtà da prospettive inedite, stimolando il pensiero critico e consapevole verso i considerevoli problemi ecologici del mondo contemporaneo.

 

di Stefy Garzoni

 

In mostra:

Plot, 2022-24
Installazione immersiva site-specific con 350 kg di scarti tessili di fibre naturali intrecciati a mano, tubolari in cartone porta pezze, video, suoni, progetto in collaborazione con Consorzio Italiano Detox, TerraMedia e Accademia Costume & Moda, Roma – Milano
dimensioni ambientali
© FPA Archive

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