COMUNICATO STAMPA
Installazione a cura di Mateo Zauli e Nadia Stefanel
Museo Carlo Zauli, 1 Febbraio – 1 Marzo 2025
Inaugurazione Sabato 1 Febbraio, ore 17.00
Sabato 1 febbraio, nella storica Stanza dei forni del Museo Carlo Zauli di Faenza si inaugurerà “L’acqua del Duemila”, installazione di Cosimo Veneziano.
L’opera è il frutto di una residenza d’artista dell’artista torinese al Museo, che lo aveva già invitato da tempo ma che poi, a causa dell’alluvione del maggio 2023, ha avuto luogo durante l’estate scorsa.
L’acqua del 2000 è un progetto di ricerca che attualmente l’artista sta portando avanti sullo stato di salute dei fiumi, iniziato nel dicembre del 2024 ed esposto in un primo esito presso il Museo della Montagna di Torino.
Il progetto pone l’attenzione in primis sullo stato dei fiumi italiani negli ultimi anni, mostrando come gli eventi estremi ne abbiano messo in difficoltà l’intero bacino idrografico, diventando lo specchio di un disastro ambientale generalizzato.
Scrive l’artista a proposito di questo progetto: “ Il fiume è un corpo ecologico fatto di acqua, fondale e sponde. Se uno dei tre elementi viene meno, il sistema tracolla. Le origini della sofferenza degli attuali fiumi risalirebbero all’inizio del XIX secolo, con l’intensificazione dell’uso dell’acqua finalizzato alla prosperità e alla cosiddetta “crescita”, sopratutto nel campo agricolo per le grandi coltivazioni, sopratutto quelle del Grano.
Si assiste, di fatto, a un’alleanza tra il capitalismo agricolo-industriale e l’azione dello Stato, alla radice dei processi che hanno portato all’Antropocene: cioè la capacità umana di intervenire sui meccanismi che regolano il funzionamento dell’intero pianeta. Un tema che, nel corso degli ultimi due decenni, è diventato di stringente attualità scientifica e, in questo caso, anche artistica.
Da questa premessa nasce il progetto di ricerca che sto portando avanti, che riflette sulla morfologia del territorio e dai i sui effetti e cambiamenti sia in ambito naturale che economico”.
I cinque vasi realizzati in collaborazione con la bottega Gino Geminiani e con il tornitore Roberto Reali, durante la residenza presso il Museo Zauli, sono forme di classiche giare usate per il trasporto o come serbatoio dell’acqua. Su queste forma sono state incise dei disegni che ritraggono delle raffigurazioni di statue monumentali dedicate ai fiumi, La realizzazione dei vasi è una riflessione sul paesaggio, in cui l’artista, inoltre, cita ed omaggia l’opera ceramica di Lucio Fontana.
Ad accompagnare i vasi ci sarà un lavoro fotografico dipinto con le terre alluvionate del Museo Zauli che l’artista ha usato per dipingere una porzione della fotografia. Quest’ultimo lavoro confluirà in un installazione presso la Fondazione Dino Zolli a Forli, una terza fase di lavoro in cui l’artista raccoglie i ricordi dell’alluvione del maggio 2023 trasformando le memorie intime di chi ha vissuto quei giorni in “narrazioni per immagini”. Cosimo Veneziano, attraverso il media del disegno, costruirà una mappatura tangibile dei ricordi per raccontare un immaginario collettivo. I disegni verranno poi successivamente stampati su tessuto per diventare anche una riflessione sulla crisi climatica che sta cambiando totalmente la morfologia di un intero territorio.
