Questa installazione si pone come il risultato finale della residenza d’artista che Loredana Galante ha trascorso presso la Dino Zoli Textile a settembre 2020; è un’opera pensata, progettata e poi realizzata attraverso il confronto con gli addetti dell’azienda stessa.

Da subito c’era stata l’idea di utilizzare il medium della stampa su tessuto per ottenere pannelli,

Tableaux, che trasferissero le combinazioni creative dell’artista da una fase di disegno preparatorio a definitivo, che potessero raccontare storie nuove unendo le infinite suggestioni che Loredana porta nel suo animo. Un lavoro di scelta e combinazione di elementi meditati e valutati, ma che sono poi diventano taccuini di racconti vissuti.

Loredana nel suo fare fluttua, procede per suggestioni date dalla memoria, dai sogni e dai ricordi. Ama mettere insieme spunti diversi che affiorano in libertà, per parlare anche di lei, si esprime senza filtri attraverso le immagini, siano esse pittoriche, o rappresentazioni teatrali, o legate alla trama di un testo letterario. È spinta da una fervida immaginazione e dal desiderio di oltrepassare i confini, aspira a rompere il nostro sguardo convenzionale sulle cose, per individuare nuove vie e incidere nella realtà, arrivando a metterne in discussione gli stessi limiti. Utilizza un linguaggio analogico, che ha due caratteristiche: l’assenza di categorie spazio-temporali e della negazione, questo significa che nelle sue opere ci sono solo giustapposizioni tra cose, non legate da un filo prettamente logico, ma accostate per analogia, che denota una sua comunicazione tra conscio e inconscio molto forte.

Con questo modus operandi sono nati prima i disegni preparatori e poi dieci pannelli (70 x 100 cm), elaborati al computer e stampati con apposite macchine su raso di cotone misto a poliestere di Dino Zoli Textile, con successivi interventi a ricamo, traboccanti di elementi vari, dagli Azulejos, ai centrini, da scene agresti in costume ai cieli di cherubini, da teiere a mani donanti, da riquadri descrittivi alle foto. Questi, intelaiati a dovere, costituiscono le pareti dell’immaginaria vasca-piscina, Come acque versate, che conterrà innumerevoli ritagli di tessuto, gli sfridi di lavorazione di Dino Zoli Textile, lunghi e arrotondati come le onde del mare. Proprio perché l’idea è quella di potersi avvicinare a un contenitore fisico di pensieri e di vedere tutte quelle strisce colorate muoversi dentro come fossero acque portatrici di quelle parole che dovrebbero guidarci nell’uscita dal caos della nostra quotidianità con la volontà di rivoluzionare, nel nostro piccolo, parte della vita di tutti i giorni attraverso gesti cordiali. Le parole chiave sono: cura, condivisione, allenamento alla gentilezza, responsabilità. Loredana Galante, che ne ha fatto un manifesto programmatico da tempo, ha invitato le persone a rivoluzionare le proprie abitudini partendo da piccoli gesti di gentilezza, un po’ démodé e troppo poco sensazionalistici da non far quasi notizia.

Ma utile in questa esistenza, utile per assimilare, accogliere, ricucire, rammendare strappi e ferite.

I pensieri trascritti o ricamati sulle strisce di tessuto da Loredana sono stati raccolti attraverso una call to action messa in campo nei mesi scorsi. L’artista aveva chiesto di pensare ad una frase, una considerazione, una riflessione, un intento per agire insieme, per scrivere un programma condiviso che, come un’onda di miglioramento, ci aiutasse nella costruzione di un sentire comune, soprattutto dopo il periodo di lockdown e di chiusura verso gli altri. Sono state coinvolte scuole di ogni ordine e grado, associazioni e cooperative, ma anche singoli individui, che hanno aderito con entusiasmo. Ed il risultato è qui davanti ai nostri occhi.

Top