Loredana è un’artista poliedrica che sa con sapienza riprendere dall’universo dei suoi ricordi elementi che possano essere posti in relazione gli uni con gli altri, per raccontare un mondo nuovo, una storia diversa. Da tempo utilizza, oltre al tessuto, anche gli acrilici su tela, stendendo alcune vaste aree di colore per poi inserirvi elementi disparati, come le orchidee aperte in Rosa, gli alberi e gli arbusti in Della Natura II, le rose rosse che si stagliano sul profondo blu del tondo Sirene, dove le code di queste creature marine si muovono armoniosamente in un livello visivo sottostante, come se noi guardassimo in quella circolarità azzurra le profondità degli abissi. Sono mondi fatati che scatenano la nostra immaginazione e rimandano ad altre suggestioni e ricordi. Un alfabeto di simboli che aprono mille possibilità di collegamento tra ricordi e memorie.

La stessa tecnica degli acrilici, l’artista l’ha utilizzata scegliendo tessuti della Dino Zoli Textile o fuori produzione o rimanenze, abbinandoli assieme come un collage di picassiana memoria, i papiers collés, e riempiendoli di elementi sagomati e poi cuciti. Dai vasi, alle teiere, alle brocche, come per una colazione sospesa con contenitori di un qualche liquido da donare al commensale o ospite che si sta aspettando (pannello più grande di 170 cm x 250 cm). Troviamo anche dettagli ricamati o semplicemente ritagliati nelle loro forme perimetrali (nei pannelli piccoli) a indicare la grande abilità di Loredana nel saper mescolare tecniche diverse per raccontare il percorso immaginifico della sua mente creativa.

In queste ultime opere viene enfatizzato il concetto di “non sciupare nulla”, entrato come suo modus operandi, ma da sempre filosofia del Gruppo. Nobilitare le materie tessili o reinterpretare quelle esistenti, in una sorta di economia circolare usata anche in Arte.

L’Italia è il Paese europeo con la più alta percentuale di riciclo sulla totalità dei rifiuti, con un risparmio annuale pari a 23 mln di tonnellate di petrolio e a 63 mln di tonnellate di CO2. Capire che quella sia la strada giusta e utilizzarla in ogni ambito, credo, sia un compito importante per tutti, per salvaguardare il nostro mondo e vivere meglio la vita.

Un diktat che l’artista ha fatto suo dall’inizio del suo percorso in un impegno costante a porre attenzione al rispetto degli altri e del luogo che ci ospita, speso mettendo in campo gentilezza, ottimismo, perdono, gratitudine e felicità che poi di conseguenza generano un alto impatto emotivo, mentale, sociale e spirituale.

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