FRAGILE SUBLIME
a cura di Nadia Stefanel
Diario Silvia Camporesi, 18 maggio 2023
Parco urbano, il nostro luogo del cuore, venti ettari di prati pieni di conigli, alberi, altalene e scivoli, completamente sommerso. Per raggiungerlo uso una tuta da pesca, alta fino al busto. Mi addentro fin dove posso, poi l’acqua è troppo alta e devo fermarmi. Le panchine sono quasi scomparse, le altalene sommerse per metà, il chiosco dei gelati è un piccolo iceberg che esce appena dall’acqua, alcuni conigli si sono salvati, ma molti altri sono stati sbattuti dalla potenza dell’esondazione e ora giacciono nel fango, sagome inermi e incolori. Mentre scatto qualche foto, penso che quel che vedo potrebbe essere il frutto di una sapiente falsificazione dell’immagine, ma il fango sotto ai piedi mi riporta alla realtà.
Il giorno successivo all’alluvione, non avendo subito danni, mi sono chiesta cosa fare. Sono una fotografa, ma non una reporter, come avrei dovuto comportarmi di fronte all’accaduto? Non ho avuto dubbi: dovevo vedere. Così appena è stato possibile sono uscita e quel che ho visto è stato atroce e bellissimo insieme. Con una tuta da pesca mi sono addentrata nel parco urbano, da sola in mezzo a una enorme quantità di acqua e di fango. Sapevo che quel che facevo comportava un alto rischio, ma era troppo grande il desiderio di vedere, puntare gli occhi su qualcosa di assoluto, unico. Il parco era un lago fermo, silenzioso, dove tutto quello che eravamo abituati a vedere normalmente era scomparso. Eppure si trattava di una visione sublime, perché la natura si riprende, trova la sua strada per riemergere. Oggi il parco è tornato quasi alla normalità, gli animali hanno ripreso a circolare; gli alberi sono rifioriti ma portano ancora le macchie del fango ed enormi cumuli di terra giacciono un po’ ovunque
In questa serie di fotografie inedite l’artista suggerisce una bellezza così profonda e tuttavia così delicata della Natura che potrebbe frantumarsi sotto il peso della sua stessa maestosità. Questa giustapposizione invita a una contemplazione più profonda dei modi in cui gli aspetti sublimi della vita e della natura, spesso vasti, incommensurabili, potenti e travolgenti, possano essere nello stesso tempo permeati da quella sensazione di imperfezione, dal conflitto fra sensibilità e ragione, fino ad arrivare alla comprensione della loro stessa fragilità. Un momento straziante, ma allo stesso tempo effimero e sublime, che l’occhio di Silvia Camporesi è riuscito a catturare, fissandolo nella memoria collettiva, per sempre.
La stampa su tessuto Dino Zoli Textile
Per la prima volta nel percorso di Silvia Camporesi, le fotografie sono stampate su tessuto per conferire un aspetto materico all’immagine. Il bianco cangiante del tessuto Dino Zoli Textile, selezionato dall’artista insieme al team tecnico dell’azienda, valorizza al meglio l’aspetto liquido e i cromatismi – verde e marrone – che si ripetono in tutte le immagini. La procedura, messa a punto da operatori specializzati, ha previsto la stampa su carta tramite un plotter che utilizza inchiostri sublimatici, il transfer a caldo su un fondo stampa in 100%PL e l’applicazione su pannelli in materiale riciclato di 4 cm di spessore. Le dodici immagini, stampate in formato 100×140 cm, sono state scattate tutte nello stesso giorno, in un arco di tempo ridotto, in una forma di emergenza dello sguardo.
Una biografia dell’alluvione
Silvia Camporesi (Forlì, 1973), laureata in filosofia, attraverso i linguaggi della fotografia e del video costruisce racconti che traggono spunto dal mito, dalla letteratura, dalle religioni e dalla vita reale. Negli ultimi anni la sua ricerca è dedicata prevalentemente al paesaggio italiano. Durante l’alluvione dell’Emilia-Romagna del 2023, si è impegnata in prima persona per raccontare, attraverso il proprio sguardo d’artista, lo scenario inimmaginabile dell’alluvione a Forlì e dare voce alle persone, ai territori feriti e alla grande macchina della solidarietà. Su invito della redazione di Artribune, ha pubblicato un proprio diario fotografico, accompagnato da riflessioni e pensieri. Una sua fotografia è stata scelta come copertina da Internazionale. Le sue opere sono state pubblicate, tra gli altri, da Sette – Corriere della Sera, Il Manifesto, Rai News, Phocus Magazine e In Magazine Romagna. Cesare Biasini Selvaggi la invita nel 2024 a Stato dell’Arte su Cusano Italia Tv per ricordare l’alluvione. Una sua fotografia del Parco urbano “Franco Agosto” viene scelta come copertina del libro Romagna 2023, storie per un’alluvione, a cura di Matteo Cavezzali (Solferino, 2023). Nel 2023-24 espone le sue opere dedicate al salvataggio dei libri danneggiati nella mostra itinerante Sommersi Salvati, a cura di Sauro Turroni, presso la Biblioteca del Seminario Vescovile di Forlì, la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e il Castello Estense di Ferrara. Parallelamente all’esposizione personale dedicata al Parco urbano “Franco Agosto”, promossa dalla Fondazione Dino Zoli (Fragile Sublime, 2024, a cura di Nadia Stefanel), nella Sala del Monte di Pietà di Forlì prosegue, fino al 16 giugno 2024, la personale Romagna sfigurata, a cura di Sauro Turroni, dedicata alle frane e alle erosioni nel territorio compreso fra i comuni del circondario imolese fino a quelli del territorio cesenate; un progetto sostenuto dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura nell’ambito del programma Strategia Fotografia 2023.