Conversazione sulla fotografia contemporanea

I fotografi Silvia Bigi, Silvia Camporesi e Luca Marianaccio si confronteranno con il curatore Carlo Sala.

In occasione della proroga della mostra Arte e Impresa – Dino Zoli, 50 anni di creatività (che chiuderà il 22 dicembre), la Fondazione Dino Zoli insieme a DZ Engineering, dopo i numerosi progetti fotografici realizzati, ha deciso di organizzare un talk per domenica 20 novembre ore 17.30.
La luce aiuta ad interpretare lo spazio stesso e ad esperire il mondo circostante; la fotografia è nata proprio come una “scrittura di luce” che nel corso degli anni si è profondamente evoluta fino ai linguaggi sperimentali odierni.
Durante la conversazione i fotografi Silvia Bigi, Silvia Camporesi e Luca Marianaccio rifletteranno con il curatore Carlo Sala sullo stato attuale della fotografia italiana e internazionale. Gli artisti, partendo con il raccontare le loro ricerche autoriali, si interrogheranno sui linguaggi odierni e le principali tematiche legate all’immagine contemporanea in questo momento storico dove viviamo tutti immersi nell’iconosfera,
ma facenti parte di un mondo reale che sia sostenibile.

Carlo Sala (1984),
critico d’arte e curatore. E’ direttore artistico di Photo Open Up – Festival internazionale di Fotografia promosso dal comune di Padova.E’ membro del comitato curatoriale della Fondazione Francesco Fabbri Onlus per cui si occupa della curatela scientifica del Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee e del Festival F4 / un’idea di Fotografia.Ha curato, tra gli altri, progetti espositivi per la 12.ma Mostra internazionale di Architettura, People meet in architecture, Biennale di Venezia, il MUFOCO | Museo di Fotografia Contemporanea e il MART – museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. Suoi saggi e testi critici sono apparsi in varie pubblicazioni edite da Allemandi, Marsilio, Mimesis, Bruno Mondandori, Silvana Editoriale e Skira.

Silvia Bigi (1985),
è laureata al DAMS di Bologna. Attraverso l’utilizzo di diversi linguaggi – fotografia, installazione, scultura, suono, video, disegno – la sua pratica consiste nel dar vita a contro-narrazioni e anti-memorie che esplorano il rimosso della storia occidentale. Le sue opere, oggi parte di collezioni pubbliche e private, sono state premiate e selezionate per esposizioni nazionali e internazionali in musei, fondazioni e gallerie d’arte, tra cui la mostra Engaged, active, aware: women’s perspective now, vincitrice del Lucie Award – Best Exhibition nel 2018.Il suo lavoro è stato pubblicato in magazine come Artribune, Der Greif, IO Donna, Atpdiary, Forme Uniche, Yet Magazine, Artslife, World Photo Organisation, British Journal of photography. Attualmente vive e lavora a MIlano. È inoltre fondatrice di Percorsi Fotosensibili, piattaforma digitale dedicata all’immagine e alle pratiche visuali.

Silvia Camporesi (1973),
laureata in filosofia, negli ultimi anni la sua ricerca è dedicata al paesaggio italiano. Dal 2004 ha tenuto le seguenti personali in Italia: Dance dance dance (MAR di Ravenna, 2007); Planasia (Festival di Fotografia Europea di Reggio Emilia, 2014); Genius Loci (MAC di Lissone, 2017). Tra le personali tenute all’estero si ricordano: À perte de vue (Chambre Blanche, Quebec, 2011); Atlas Italiae (Abbaye de Neumünster, Lussemburgo, 2015; Art Musing, Mumbai, 2017; Desfours Palace, Praga, 2018). Fra le collettive ha partecipato a: Con gli occhi, con la testa, col cuore (MART di Rovereto, 2012); Italia inside out (Palazzo della Ragione, Milano, 2015); Extraordinary visions (MAXXI, Roma, 2016; Kolkata Centre, Calcutta, 2019); The Quest for Happiness (Serlachius Museum, Mänttä, Finlandia, 2019-2020); Italia in-attesa. Dodici racconti fotografici (Palazzo Barberini, Roma, 2021); Essere Umane. Le grandi fotografe raccontano il mondo (Musei San Domenico, Forlì 2021-2022). Nel 2007 ha vinto il Premio Celeste per la fotografia; nel 2010 il Premio Terna. Ha vinto il premio Francesco Fabbri per la fotografia nel 2013, il premio Rotary di Artefiera 2015, il Premio BNL 2016 e il Premio Cantica21 nel 2021. Ha pubblicato sette libri, affiancando l’attività artistica all’insegnamento. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private, tra le quali: MAXXI, Roma; Collezione Farnesina, Roma; MART, Rovereto; MAC Lissone, Gruppo BNL, Milano.

Luca Marinaccio (1986),
è un artista che lavora principalmente con la fotografia. Il suo libro “Spin-off” è stato premiato con il Premio Marco Bastianelli, l’Unveil’d Photobook Award e l’Athens Photo Festival. I suoi lavori hanno ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui: TIP Emerging Talent, Premio Giovanni Gargiolli, REFOCUS, Premio New Post Photography e FRESH EYES Talent. Ha esposto in vari festival e le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private. Vive e lavora a Grottaglie (TA).

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