Dispositivi, visioni, film
animagia
a cura di Bruno di Marino
28 agosto – 7 ottobre 2023
Promuovere le eccellenze del territorio, sostenere le giovani generazioni e gli artisti del presente, portare a Forlì esperienze significative dell’arte italiana ed internazionale: questa la mission della Fondazione Dino Zoli, anima culturale di Dino Zoli Group, che con grande piacere ha aderito alla proposta di collaborazione ricevuta da Ibrida, festival delle arti intermediali, manifestazione nata a Forlì nel 2015 e divenuta nel tempo punto di riferimento per l’audiovisivo sperimentale in Italia e che quest’anno ha compiuto un ulteriore passo aggiungendo alla programmazione della nuova edizione la mostra personale di Virgilio Villoresi un artista, animatore, filmmaker, pubblicitario, ma anche un artigiano e soprattutto un illusionista, scelto proprio per la sua natura interdisciplinare, in linea con la poetica del festival.
Motivo di incontro è stata la mostra personale di Elena Bellantoni, Se ci fosse luce sarebbe bellissimo, e in particolare l’omonimo video, prodotto finale della residenza d’artista di Elena Bellantoni (Premio speciale Fondazione Dino Zoli e Dino Zoli Textile), tenutasi all’interno dell’azienda tessile Dino Zoli Textile nel 2022-23 con la partecipazione attiva dei dipendenti in veste di performer.
L’opera video che sarà proiettata nell’ambito di Ibrida, fa idealmente da apertura alla mostra personale di Virgilio Villoresi, a cura di Bruno di Marino, felicemente ospitata negli spazi della Fondazione Dino Zoli come evento off del Festival.
Due progetti distinti – quello di Bellantoni e di Villoresi – che trovano tuttavia punti di tangenza nel voler raccontare entrambi il dietro le quinte di quel fare artistico che muove poi la creatività realizzativa, la ricerca di suggestioni dal mondo quotidiano traslati in poesia e arte cinetica, in colore, luce, dettaglio.
La mostra personale di Villoresi sarà caratterizzata da dispositivi, visioni e film, come dice il sottotitolo, che permetteranno, a chi avrà l’opportunità di visitarla, di approfondire le molteplici facce di questo artista poliedrico.
La mostra dal titolo Animagia è entrata subito nelle corde della Fondazione Dino Zoli ritenendola un’occasione preziosa per raccontare un territorio, certo ferito dall’alluvione, ma desideroso di unirsi e allearsi per sostenere l’Arte, ingrediente magico che si sviluppa come un seme e nutre l’Anima.
Motivo di incontro è stata la mostra personale di Elena Bellantoni, Se ci fosse luce sarebbe bellissimo, e in particolare l’omonimo video, prodotto finale della residenza d’artista di Elena Bellantoni (Premio speciale Fondazione Dino Zoli e Dino Zoli Textile), tenutasi all’interno dell’azienda tessile Dino Zoli Textile nel 2022-23 con la partecipazione attiva dei dipendenti in veste di performer.
L’opera video che sarà proiettata nell’ambito di Ibrida, fa idealmente da apertura alla mostra personale di Virgilio Villoresi, a cura di Bruno di Marino, felicemente ospitata negli spazi della Fondazione Dino Zoli come evento off del Festival.
Due progetti distinti – quello di Bellantoni e di Villoresi – che trovano tuttavia punti di tangenza nel voler raccontare entrambi il dietro le quinte di quel fare artistico che muove poi la creatività realizzativa, la ricerca di suggestioni dal mondo quotidiano traslati in poesia e arte cinetica, in colore, luce, dettaglio.
La mostra personale di Villoresi sarà caratterizzata da dispositivi, visioni e film, come dice il sottotitolo, che permetteranno, a chi avrà l’opportunità di visitarla, di approfondire le molteplici facce di questo artista poliedrico.
La mostra dal titolo Animagia è entrata subito nelle corde della Fondazione Dino Zoli ritenendola un’occasione preziosa per raccontare un territorio, certo ferito dall’alluvione, ma desideroso di unirsi e allearsi per sostenere l’Arte, ingrediente magico che si sviluppa come un seme e nutre l’Anima.
La mostra, all’interno del programma di Ibrida Festival delle Arti Intermediali, è prodotta da Vertov Project e PubliOne Società Benefit in collaborazione con la Fondazione Dino Zoli, e curata dallo storico delle immagini in movimento Bruno Di Marino.